My room 2

2012

Eliana Lorena con Aiko Onose

MADE IN JAPAN L'estetica del fare

| Triennale di Milano | dal 3 marzo al 1 aprile 2012

a cura di  Patrizia Rappazzo

direttore di produzione Stefania Scattina

allestimento  Aldo Petillo con Francesco Buzzo

foto: Francesco Buzzo

My room: uno spazio conchiuso sul ‘mondo fluttuante’. 

Esistono molti frammenti di ricordi dentro la scelta di Eliana Lorena per l’omaggio della stanza che lei dedica al Giappone, da designer specializzata nelle superfici e nel tessile. My room non è uno spazio espositivo, è un punto di arrivo dove depositare oggetti e pensieri creati, soggettivamente archiviati, nel  lungo attraversamento, viaggio e studio, delle terre orientali. E’ un insieme di fatti e prodotti veri, ma anche un gesto onirico di energia, sostenuta da molte ispirazioni che nascono dentro il pensiero stesso dell’Asia fino ad approdare in Giappone, dentro l’ iconografia, l’ insieme di segni che restano nel pensiero di chiunque si dedichi al design in Italia, dopo aver conosciuto quella cultura.Ci sono, da una parte, affinità che riguardano tutto il mondo del design e della moda, anche nel disegno dei tessuti, in cui il ‘900 è razionalità, pulizia, linearità, restrizione nell’uso del colore. Dall’altra, c’è una specie di incantamento da totale estraneità per la contrapposizione della tradizione artistica storica tra le nostre culture: una semplicità elegante, essenziale, zen, proveniente dal passato del Giappone, e la ricchezza nel colore e nell’esuberanza delle forme, della tridimensionalità materica nella produzione di arte da Giotto in poi dell’ Occidente. La grammatica dell’inchino, che si impartisce in una fragile  stanza di legno e carta di riso, è una fonte di ispirazione divergente. Un insieme chiuso che prende vita in una storia a parte, perfetta ma misteriosa o apertamente immaginaria come in un cartoon coloratissimo e impietoso. Sono due insiemi di fatti e motivazioni talmente ampi che possono trovare un’assestamento nella rappresentazione del pensiero solo andando in profondità, con una lente di ingrandimento per scoprire trame complicate di un disegno semplice, una fotografia ‘macro’ della trama di un tessuto di un minuto yukata, o una fantasia estrema rubata a Hokusai, un paesaggio immenso raccolto in un surimono. My room è un haiku di rappresentazione di separatezza femminile e di sogno della bellezza in uno spazio chiuso al dramma, uno sforzo culturale cercato  nella cultura orientale che raccomanda la serenità di un momento e l’armonia e, invece, ci ha donato la perfezione dell’asimmetria.

Rietta Messina

ospiti

Maurizio Peregalli e Nicoletta Baucia per gli arredi Zeus | Gobbetto per il pavimento | Cinius per

il tatami | Zucchi per il piumino | Bruno Munari, James Irvine, Naoto Fukasawa

per gli oggetti Danese | Enzo Mari per il calendario Nava | Gentili e Mosconi per lo shibory |

Toni Meneguzzo per il video  ULTRAMAN |

Miyuki Yajima per i fiori|

Adele-C per la coperta | Nava per la N_bag | Luceplan per le lampade Costanzina |

Laboratorio Italiano per le ceramiche | Mattel per Unico. |

Eurojersey per i tessuti, design Eliana Lorena |